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Le tradizioni sono un tutt’uno con la storia di ogni singolo popolo e facendo rivivere il passato, contribuiscono all’aggregazione di tutti gli abitanti dello stesso paese, riportando alla loro memoria il fatto di avere in comune le stesse radici, le stesse origini e tradizioni.

Nell’ambito delle tradizioni popolari, alcune tramandate da generazioni, altre introdotte soltanto da pochi anni, a Fragagnano si festeggiano:

Nel periodo natalizio, l’allestimento dei presepi di quartiere, pratica introdotta solo da alcuni anni, con la gioiosa partecipazione dei cittadini residenti;

A Febbraio si festeggia il carnevale, con sfilate di mascherine; 

A Marzo, il 13 ed il 14, si perpetua la tradizionale fiera agricola con esposizione di prodotti artigianali locali ed attrezzatura meccanica che soppianta l’antica esposizione di animali da traino e da latte;

Il 19 Marzo, in occasione della festa di San Giuseppe, si accendono i tradizionali falò di quartiere, antico rito pagano vissuto in chiave fideista, che tuttavia serve a riunire intorno ad un fuoco, per un momento di allegria e di aggregazione sociale gli abitanti dello stesso quartiere. Inoltre, a mezzogiorno, si effettua in piazza l’esposizione delle tavole votive con l’offerta dei piatti ai poveri dopo la benedizione e la sera, in alcune case di devoti, si può degustare la tipica massa (fettuccine fatte in casa, condite con olio d’oliva fritto e pepe);

Il giovedì santo si perpetua il rito della processione dei Misteri e quello dell’adorazione dei sepolcri allestiti nelle due chiese;

A Maggio, sin dai primi del Novecento, si preparano quindici altarini votivi con l’immagine della Madonna per le vie del paese, dove le donne si riuniscono per recitare ogni pomeriggio il santo rosario; ◦A Giugno la processione del Corpus Domini con infiorate lungo le strade di percorrenza;

Il 12 e il 13 Agosto, si effettuano i festeggiamenti in onore del santo patrono S. Antonio da Padova con la tradizionale festa dell’emigrante;

Nel mese di Settembre il cosidetto "Settembre fragagnanese" è rappresentato una serie di iniziative culturali nelle piazze del paese;

Sono ancora attivi tre forni a legna per la cottura del pane, della antichissima puccia alla vampa, delle griselle, dei biscotti alla mandorla ecc.; si utilizza come combustibile ancora il profumato strame d’ulivo (stroma) che conferisce un sapore tipico al pane e riempie l’aria di un gradevole odore antico.

Nel periodo di Natale in ogni casa si friggono li pettuli, li purcidduzzi, li cartiddati, li vangali (fritture varie dolci); inoltre si impastano e s’infornano li pasti di mennula e li amaretti (dolci costituiti da farina, zucchero e mandorle).

Durante il tempo di Pasqua invece si producono artigianalmente ancora li palommi cu ll’ovi, li taraddi cu llu pepi, li pasti mueddi e li pasti cu lu scileppu (dolci tradizionali costituiti da farina, zucchero e aromi vari).

In estate si gustano quotidianamente le friselle al pomodoro.

La domenica, non sono poche le famiglie che ancora impastano a mano la farina di grano per confezionare le tradizionali orecchiette, che poi vengono condite con sugo di involtini di carne equine (braciole) e con spolverate di cacioricotta.

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