La Chiesa Madre Santissima Maria Immacolata

 

In pieno centro, al termine di corso Vittorio Emanuele III, si erge la Chiesa Madre intitolata alla Santissima Maria Immacolata, costruita a ridosso di una primitiva chiesa, databile intorno alla prima metà del XV secolo. Sono tuttora evidenti le tracce di quell'originario edificio, riscontrabili nell'antica porta di ingresso situata ad Ovest del campanile principale e nel piccolo campanile a vela sul lato Nord della cupola.

In mancanza di notizie ufficiali, è possibile tracciare una ricostruzione storica nel complesso architettonico sulla base di iscrizioni d'epoca esistenti all'interno della chiesa stessa. Una pergamena muraria posta in chiave sul grande arco a tutto sesto principale, che separa la navata dal presbiterio, contiene la seguente iscrizione: Templim hoc elemosinis civium conditum A.D MDCCLXXIV (Questa chiesa fu costruita con le offerte dei cittadini nell'anno 1774). Tale data coincide anche con l'ultimazione dei lavori della chiesa e dell'annesso campanile con l'adiacente locale coperto da volte stellare, che presentano identica pavimentazione in mattoni cotti. Nei primi anni dell'Ottocento, venne invece voltata l'elegante cupola della crociera ad opera di maestranze locali e costruito il retrostante Oratorio del Santissimo Sacramento, manufatto conclusivo del complesso architettonico.

La conformazione esterna della chiesa è dominata, oltre che dalla massiccia cupola e dalla scenografica facciata, anche da possente campanile a tre livelli, di pregevole fattura settecentesca. Questo presenta in alzato della monofore con arco a tutto sesto, dotate di eleganti balaustre in pietra, che si aprono sul lato Est del primo livello, su due lati del secondo e su quattro del terzo. Sul lato Nord della cupola, in corrispondenza dell'angolo fra navata e presbiterio, risalta, ancora in buono stato di conservazione il già citato cinquecentesco campanile a vela con un'unica apertura a tutto sesto, sormontata da un timpano, a sua volta coronato da tre pinnacoli. La facciata ad Ovest, in stile tardo barocco, domina la visuale dalla via principale del paese su un'ampia scalinata in conci di tufo che conduce al portale d'ingresso.

All'interno le esigue decorazioni rappresentate da affreschi con pitture ad olio presenti sui pennacchi tra gli arconi del presbiterio, sulle quattro facce del tamburo prive di finestre, sugli spicchi interni della cupola e sulla lunetta della parete terminale dell'abside, sono state eseguite da artisti locali nei primi anni del Novecento. Sui pennacchi sono rappresentati i quattro evangelisti intenti a comporre le proprie scritture; sul tamburo durante gli ultimi restauri sono venuti alla luce quattro murali, raffiguranti episodi della vita di san Francesco d'Assisi e di sant'Antonio di Padova, risalenti sicuramente alla metà del Settecento. In una della cappelle sulla sinistra, interessante è la tela della "Madonna del Rosario" di autore ignoto.

All'interno della chiesa sono inoltre conservate le reliquie del protettore di Fragagnano (sant'Antonio di Padova) e del beato Bartolo Longo.

 

La chiesa della Madonna del Carmine

 

La costruzione di una prima chiesa è databile sicuramente al periodo precedente al 1779, anno a cui risale la costituzione della prima confraternita. Ma nel 1911 fu costruita, a spese della cittadinanza, l'attuale chiesa intitolata alla Madonna del Carmine, anche detta Madonna del Carmelo. La facciata si presenta sobria e lineare: gli elementi decorativi sono le quattro lesine, ai due lati del portale, sormontati da finti capitelli di tipo corinzio, con foglie d'acanto. La struttura architettonica dell'edificio, in tufo caratteristico della zona, è massiccia e comprende una cupola emisferica, poggiante su un tamburo poligonale, alla cui sommità vi è il campanile. La chiesa ha pianta longitudinale a navata unica e le navate laterali sono ridotte a semplice cappelle non comunicanti tra loro. All'interno è presente un pulpito ligneo e, sui quattro pennacchi, si possono osservare altrettanti Santi carmelitani. L'interno della cupola, estremamente danneggiato da infiltrazioni d'acqua, mostra un'immagine della Vergine del Carmine che porge lo scapolare all'anime del Purgatorio. La prima cappella sinistra contiene una interessate tela, di Giuseppe Sampietro, che rappresenta, probabilmente, San Rocco.

 

La cappella della Madonna del Favore

 

La Cappella della Madonna del Favore è posta a circa un chilometro ad ovest del centro abitato, sul bordo dell'attuale strada provinciale per Grottaglie. Le prime fonti storiche certe della cappella risalgono al maggio del 1577, quando l'allora arcivescovo di Taranto, Lelio Brancaccio, giunge in visita a Fragagnano dove tra le varie chiese presenti a quell'epoca nel territorio circostante l'abitato, trova e descrive una chiesa rurale dedicata a "Sancta Maria de lo Favore". Ma certamente la chiesetta è anteriore a tale periodo, soprattutto se si considera l'orientamento dell'ingresso, tipico delle chiese di rito greco. Secondo la tradizione, comunque, la cappella nacque in seguito al rinvenimento di un'icona raffigurante la Vergine all'interno di un pozzo posto nelle vicinanze. Nel corso del tempo la chiesetta ha subito vari restauri ed attualmente si presenta in un buono stato di conservazione, grazie alla manutenzione periodica effettuata dai devoti. Il culto della Madonna del Favore è ancora oggi radicato nella tradizione fragagnanese, e annualmente si rinnova attraverso una caratteristica processione che, partendo dalla Chiesa del Carmine, raggiunge la chiesetta.

 

La chiesetta rupestre

 

Sulla strada statale 7 ter, nei pressi di via Cesare Battisti è ubicata una chiesetta rupestre abbandonata. Si tratta di una chiesa dedicata alla Vergine come dimostra la scritta ormai sbiadita Ave Maria posta sull'arco che sovrasta la porta d'ingresso. La facciata a capanna e con cuspide centrale presenta riquadri con elementi decorativi. Nell'interno la campata è rettangolare formata da quattro pilastri con volta a crociera. Sulla parte frontale dell'abside all'interno di un'edicola è inserito un affresco, chiara espressione di vita quotidiana e agricola affidata alla protezione della Madonna. Vi sono rappresentati la Madonna, la famiglia e attrezzi agricoli posti ciascuno ai vertici di un triangolo. La Madonna con Gesù Bambino sono immersi in un campo di grano dorato, il Bambino ha in mano un fascio di spighe, così come il bambino seduto tra la madre in atto di preghiera e il padre che osserva. La chiesetta situata in un'area privata è rimasta attiva fino ai primi anni settanta.

 

Le edicole votive

 

Numerose sono infine le edicole votive. Nella maggioranza dei casi, esse costituiscono in piccoli vani a pianta quadrata, rettangolare, ovale o semicircolare, inseriti nella struttura esterna di un edificio. All'interno di queste strutture architettoniche è inserita una immagine sacra, solitamente dipinta sul legno o affrescata, o ancora realizzate in materiali plasmabili quali la terracotta. Nelle edicole più antiche, gli affreschi, degradati dal tempo, sono stati coperti con calce e sostituiti da stampe o statuette di poco conto. Le edicole venivano costruite per devozione, o in relazione a ipotetici miracoli o ancora in riferimento a particolari avvenimenti (come guerre ed epidemie), per questo la quasi totalità delle edicole fragagnanesi sono rivolte a sant'Antonio di Padova, protettore del paese, a San Giuseppe o alla Madonna.